ZAFFIRO
Anche lo zaffiro come Il rubino è una varietà del minerale corindone, che è ossido di alluminio.
Il corindone può presentare diverse colorazioni ad esempio blu(zaffiro), rosso(rubino), rosa , arancio, verde , giallo.
La presenza di ferro e titanio determina il suo colore blu, mentre il suo nome deriva dal greco “sappheiros” ; pietra blu! O dall’ebraico “sappir” ; la cosa più bella.
Come il rubino si posiziona nella scala di Mohs subito dopo il diamante con valore 9. E’ molto resistente anche all’abrasione ed ha una buona lucentezza, non è particolarmente fragile e quindi adatto all’uso in gioielleria.
lo zaffiro può essere tagliato in svariate forme, ma le più frequenti sono il taglio ovale, che lo valorizza appieno, a baguette, rotondo e a cuore.
Se la trasparenza diminuisce viene usato un taglio a superficie curva : taglio cabochon, che tra l’altro è il miglior taglio per mettere in evidenza , qualora ci fosse , l’asterismo.
L’asterismo è un particolare fenomeno ottico dovuto dalla presenza di inclusioni aghiformi che riflettono la luce e danno origine ad una stella a sei punte.
Il suo colore presenta una vasta gamma di tonalità e sfumature, può variare dal blu molto chiaro a blu scuro e può avere delle sfumature viola o verdi.
In Italia quando parliamo di zaffiro ci riferiamo unicamente alla pietra di colore blu, ma in inglese si indicano con il termine “sapphire”- zaffiro tutti i corindoni diversi dal rosso-porpora (rubini) e dal rosa-arancio (padparadscia), anche se è consuetudine anteporre il nome del colore; yellow sapphire…
Gli zaffiri più famosi provengono dal Kashmir, di colore blu intenso e vellutato. Sono molto apprezzati anche quelli estratti in Birmania e Sri Lanka.
Si trovano anche in Australia, Colombia, Kenya, Tanzania, Usa, Vietnam e Tailandia che è anche il più importante centro per il commercio all’ingrosso di zaffiri.
Lo zaffiro ad occhio nudo appare trasparente e privo di inclusioni, ma se lo esaminiamo con microscopio possiamo rilevare quasi sempre delle caratteristiche interne, le più frequenti sono le inclusioni ad ala.
Anche gli zaffiri possono subire procedimenti migliorativi per il colore e la trasparenza, il più usato è la termodiffusione.
Lo zaffiro trova impiego anche nel mondo dell’orologeria. Infatti da qualche anno sentiamo parlare di vetri zaffiro, che vengono usati nella maggior parte degli orologi di qualità. Si tratta di zaffiri sintetici che vista l’elevata durezza sono minimamente soggetti a rotture e scalfitture.
Zaffiri e rubini appartengono alla stessa specie, ed hanno le stesse caratteristiche.
Stesso peso specifico, indice di rifrazione, stessa formula chimica, ma ci appaiono come due gemme diverse, questo dovuto alla diversa colorazione sicuramente, ma anche dalla diversa rarità.
Infatti la produzione degli zaffiri è più elevata (circa 20 volte) rispetto a quella dei rubini.
Per questo le quotazioni degli zaffiri sono decisamente inferiori rispetto a quelle della varietà rossa.